Scegliere l’accredito stipendio su conto corrente è una soluzione pratica e sicura, oltre che imposta dal decreto Salva Italia.
Stando a quanto riportato dall’articolo 12 della legge 44/2012 infatti, tutti gli stipendi e le pensioni di importi pari o superiori a 1000 euro devono essere eseguiti con metodi che permettano la tracciabilità.
Indice Contenuto
- 1 Decreto Salva Italia: lotta all’evasione o violazione di libera scelta dei cittadini?
- 2 Pignoramento conto corrente: vediamoci chiaro
- 3 Accredito dello stipendio su conto corrente: come fare
- 4 Accredito stipendio estero su conto italiano: cosa cambia?
- 5 Accredito stipendio su conto corrente chiuso: come fare?
Decreto Salva Italia: lotta all’evasione o violazione di libera scelta dei cittadini?
Il decreto varato dal Governo Monti si poneva come obiettivo la lotta all’evasione fiscale, attraverso alcune misure tra cui, appunto, anche il pagamento di prestazioni al di sopra di 1000 euro attraverso strumenti che ne permettessero la tracciabilità.
L’articolo 12 del decreto includeva tra queste prestazioni anche stipendi e pensioni. Sono molte le associazioni di consumatori che hanno visto in questa manovra una vera e propria violazione di libera scelta dei lavoratori, obbligati quindi ad avere un conto corrente.
Il datore di lavoro può anche effettuare un accredito stipendio su conto cointestato, purché il lavoratore sia uno degli intestatari, oppure può corrispondere al lavoratore un assegno bancario o postale non trasferibile. Tuttavia risulta spesso pressochè impossibile incassare l’assegno se non si si dispone di un conto corrente.
Se si tratta di assegni di importo rilevante inoltre, le banche hanno il divieto di monetizzarli, per cui l’apertura di un conto corrente diviene un obbligo.
Pignoramento conto corrente: vediamoci chiaro
Una delle problematiche che le associazioni di consumatori avevano sollevato dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina riguardava il pignoramento dello stipendio per quei soggetti che erano in debito con il Fisco.
Stando a quanto riportato infatti, mentre fino all’entrata in vigore del decreto Salva Italia Equitalia poteva rivalersi su 1/5 dello stipendio prelevando tale importo direttamente dal datore di lavoro, con la nuova legge il prelievo in banca avrebbe comportato il rimborso totale della cifra in un’unica soluzione.
Con una circolare a decorrenza immediata è stata la stessa Equitalia a rimettere un freno al limite dei prelievi massimi, riportandoli a quanto previsto prima dell’entrata in vigore del decreto.
Accredito dello stipendio su conto corrente: come fare
Poste Italiane, banche tradizionali ed istituti di credito online consentono al titolare di un conto di ricevere mensilmente il bonifico dell’importo derivante dalla propria busta paga. Per poterlo fare è sufficiente compilare una richiesta accredito stipendio su conto corrente estero o italiano, contenente il proprio IBAN e consegnarla al datore di lavoro.
È possibile anche effettuare l’accredito su conto corrente di terzi, ad esempio utilizzando quello del coniuge, purché nella richiesta da rilasciare al datore di lavoro si indichino le generalità della persona intestataria del conto.
Quando in banca arriva un bonifico intestato ad una persona (nel nostro caso al lavoratore), da accreditare sul conto di un’altra (coniuge o comunque familiare), l’istituto di credito respinge il bonifico al mittente. Per questo motivo è importante che il datore di lavoro indichi sempre, come beneficiario, il soggetto che intrattiene rapporti con la banca.
Accredito stipendio estero su conto italiano: cosa cambia?
Coloro che percepiscono un reddito estero e scelgono l’accredito su conto corrente potranno continuare a beneficiare di tutte le agevolazioni di cui godevano. Sono molti infatti gli istituti di credito che, in presenza di un conto individuale o un conto cointestato, consentono di avere assegni, carte ed altro a zero spese.
Quel codice ABI 27 che nel nostro Paese veniva usato per indicare appunto il bonifico mensile di importi risultanti da busta paga, è stata sostituito con il codice ISO SALA, universalmente riconosciuto in ambito europeo per i bonifici SEPA.
Le agevolazioni legate all’accredito dello stipendio sul proprio conto corrente oppure, ove prevista la possibilità, anche all’accredito stipendio su conto di terzi, non subiranno quindi alcuna variazione.
Accredito stipendio su conto corrente chiuso: come fare?
Se per errore il bonifico del datore di lavoro è stato fatto mediante accredito stipendio su un conto chiuso è comunque possibile recuperare il denaro, anche se la procedura richiederà tempi leggermente più lunghi.
Quando un bonifico SEPA risulta effettuato verso un conto ormai estinto infatti, viene considerato dalla banca come transazione non andata a buon fine ed i soldi vengono rimandati al mittente per essere riaccreditati sul suo conto corrente.
Questo avviene anche quando, ad esempio, si fornisce un IBAN errato al proprio datore di lavoro. Una volta che il denaro è di nuovo disponibile sul conto corrente di chi ha effettuato il bonifico, quest’ultimo potrà provvedere ad eseguirne uno nuovo con le coordinate bancarie esatte.
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Marco Fanelli
Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.