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Quanto costa aprire un conto corrente

di Marco Fanelli

Hai deciso di aprire un conto corrente, ma è la prima volta? In questo caso, potresti avere alcuni dubbi, anche su aspetti che molti considerano banali.

Ad esempio, potresti chiederti: quanto costa aprire un conto corrente bancario? La risposta a questa domanda è semplice: la maggior parte delle banche provvede all’attivazione del conto gratuitamente.

Ci sono, però, una serie di costi associati al conto, fissi e variabili, legati alla sua gestione e al mantenimento, nonché un’imposta di bollo prevista dallo Stato per il suo possesso.

ISC (Indicatore Sintetico di Costo)

Quanto costa aprire un conto corrente Se vuoi sottoscrivere un conto corrente valuta bene che non esistano altri prodotti finanziari più attinenti alle tue esigenze e poi controlla le varie voci di costo, consultando l’ISC (Indicatore Sintetico di Costo) presente sul foglietto illustrativo della banca che deve obbligatoriamente comunicarti prima della firma del contratto.

L’ISC è ottenuto dalla somma dei costi annuali, fissi e variabili dei conti modellati in base alle esigenze di sei categorie tipo di utilizzo (giovani, famiglie con bassa, media ed elevata operatività, pensionati con bassa e media operatività). Tale indicatore, calcolato dalla Banca d’Italia, permette di confrontare i costi complessivi dei diversi conti correnti offerti dalle banche.

Oltre all’ISC, per conoscere effettivamente il costo complessivo di un conto è importante chiedere nello specifico al consulente quali sono le spese e gli oneri legati alle varie operazioni e servizi.

Costi fissi

I costi fissi del conto corrente sono rappresentati dal canone mensile o forfettario applicato dalla banca per il suo funzionamento e che include la possibilità di potere eseguire un certo numero di operazioni senza spese aggiuntive e di usufruire gratuitamente dei servizi di domiciliazione delle bollette, dell’home banking e di notifica tramite sms. Inoltre, il canone può comprendere l’emissione di una carta di debito gratuita e la possibilità di fare prelievi e altre operazioni senza oneri aggiuntivi.

I costi fissi legati al conto sono dati anche dal canone annuo legati alle carte di credito e bancomat e alle spese di invio delle comunicazioni e degli estratti conto per via posta. Questi ultimi costi possono essere evitati chiedendo l’invio telematico dei documenti.

Costi variabili

I costi variabili di un conto sono quelli relativii al numero e al tipo di operazioni eseguite dal correntista e che non sono compresi nel canone. In particolare, essi sono rappresentati dalle commissioni sui prelievi di denaro contante presso gli sportelli automatici di altre banche, i bonifici, i pagamenti di utenze, l’emissione di assegni e gli interessi applicati in caso di scoperto, se il conto è legato ad un fido.

Imposta di bollo

Tutti i conti corrente sono soggetti ad una imposta di bollo. Introdotta, nel 2012, con il Decreto Salva Italia, viene applicata a tutti coloro che detengono un conto corrente persone fisiche o giuridiche. Per le prime essa è pari a 34,20 euro, per le seconde a 100 euro. È importante notare, che l’imposta non è dovuta se la giacenza media del conto è inferiore ai 5.000 euro.

Inoltre, essendo un’imposta annuale se il conto ha una durata inferiore all’anno, viene calcolata proporzionalmente ai giorni in cui è rimasto attivo e con una giacenza media superiore ai 5.000 euro. L’imposta di bollo non è dovuta se il conto o il libretto sono intestati a persone fisiche con un reddito ISEE 2019 non superiore ai 7.500 euro.

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Marco Fanelli

Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.