La domanda su quali siano le banche più sicure in Italia, ad oggi, richiede risposte complesse. Innanzitutto, bisogna fare chiarezza sul concetto stesso di sicurezza, alla luce del rating assegnato agli istituti bancari, in un’epoca di grosse crisi economiche come quella in corso.
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Sicurezza degli istituti bancari: quali sono i parametri?
Periodicamente le banche, e non solo le solite o le più note, sono oggetto di dibattito, sia fra i cittadini che nell’ambito di studi e ricerche condotti da entità di rilevanza sociale, siano esse pubbliche o private. In particolare, con l’inizio del nuovo anno sono venute alla luce annose problematiche riguardanti alcuni istituti bancari, riaccendendo nuove preoccupazioni in migliaia di risparmiatori, i quali ben ricordano le conseguenze di crisi e dissesti finanziari in seno al mondo bancario.
Le ultime vicende hanno visto sotto la lente d’ingrandimento Banca Carige, Banca Popolare di Bari e MPS. Si tratta di tre fenomeni apparentemente non comparabili, ma accomunati dall’ingente quantità di crediti in sofferenza, che ha reso tali banche più esposte e, quindi, a rischio. A titolo informativo, i crediti in sofferenza sono quei crediti la cui riscossione da parte delle banche è incerta o molto difficile da ottenere.
Ad ogni modo, il periodico susseguirsi di crisi finanziarie in seno ad istituti bancari da sempre noti per la loro storica solidità, fa interrogare gli italiani su quali siano le banche più affidabili, in cui poter depositare con tranquillità e fiducia i propri risparmi.
Valutazioni sulla sicurezza delle banche: il rating e il Cet1 Ratio
La classifica delle banche più sicure in Italia è stilata da organismi quali Altroconsumo, la famosa associazione di consumatori italiani, dalla Banca d’Italia e, in alcuni casi, anche dalla Banca Centrale Europea. Il livello di affidabilità e solidità di una banca è espresso attraverso il rating, un indicatore, individuato con una lettera, che analizza elementi quali il livello generale di rischio dell’istituto bancario, il totale del suo patrimonio, la liquidità, il trend del segmento economico in cui opera la banca, i dati contenuti nella centrale rischi.
La lettera A indica il rating massimo, e di conseguenza un ipotetico stato di salute ottimale dell’istituto bancario oggetto dell’analisi. In sintesi, il rating calcola il benessere economico finanziario delle banche; a tale scopo sono incaricate le agenzie di rating alcune delle quali, come molti ricorderanno, furono oggetto di pesanti scandali nel 2008, quando emerse che il rating assegnato ad alcune banche era sovrastimato, e quindi non veritiero.
Ad oggi, dopo il giro di vite effettuato sulle attività delle agenzie di rating, sono state elaborate regole più rigide inerenti il controllo sulla valutazione degli istituti bancari. Allo stato attuale il rating è un parametro affidabile, in grado di stabilire con chiarezza il livello di solvibilità di un istituto bancario, la sua capacità di ripagare i propri debiti.
Il rating sarà tanto più alto, quanto più l’istituto bancario è ritenuto solido. Un altro indicatore di cui tener conto è il Cet1 Ratio, che ha lo scopo di monitorare il livello del cosiddetto patrimonio di vigilanza. Quest’ultimo è il rapporto tra il totale degli investimenti della banca e il suo patrimonio; la percentuale ritenuta la soglia minima dalle norme in vigore nell’Unione Europea è dell’8%.
Banche commissariate: cosa sono?
Nell’ambito delle notizie finanziarie si sente talvolta parlare di banche commissariate. Qual è il significato di questa espressione, che coinvolge anche istituti bancari popolari, considerati pilastri del sistema finanziario italiano? Quali sono gli eventuali rischi per i risparmiatori che hanno depositato il loro denaro o hanno acquistato titoli di queste banche? La banca è commissariata quando la sua gestione è assunta da uno o più commissari esterni, che rilevano i poteri degli organi direttivi.
Il periodo di commissariamento ha solitamente la durata di 12 mesi, con la possibilità di proroga di altri 6. Alla base di questo processo vi sono sempre delle problematiche di ordine economico-finanziario, sebbene una banca commissariata non sia da ritenere per forza in pericolo di fallimento. Negli scenari migliori, l’amministrazione esterna può riportare la banca verso una situazione economicamente più tranquilla; in tali casi, non sussistono nemmeno rischi reali per i soldi dei risparmiatori.
Il commissariamento a scopo preventivo, infatti, può avere la funzione di tutelarli maggiormente, poiché è volto a migliorare le condizioni finanziarie della banca all’insorgere di alcune problematiche. I soggetti più tutelati, da questo punto di vista, sono quei risparmiatori che hanno un conto corrente presso una banca a rischio, in quanto tutelati, entro il tetto massimo di 100.000 euro dal Fondo Interbancario di Tutela. Coloro che, invece, sono titolari di titoli quali azioni oppure obbligazioni, possono essere più esposti nei casi di fragilità finanziaria della banca.
Elenco delle banche sicure: quali sono le banche più sicure in Italia?
Per coloro che vogliano sapere dove mettere i propri risparmi, l’elenco delle banche italiane ritenute più affidabili. A questo proposito, occorre fare una premessa doverosa. Parametri quali il rating e il Cet1 Ratio sono i principali indicatori di cui tener conto; tuttavia, la situazione globale di un istituto finanziario è analizzata da diverse angolazioni, da differenti organismi.
Ad esempio, esistono diverse classifiche che riguardano le banche più sicure in Italia, stilate da soggetti differenti. Secondo uno studio portato avanti dal SIAE, l’Istituto Studio Analisi Economia, che ha pubblicato sul proprio portale i risultati dell’indagine condotta dal prorettore dell’Università Bocconi e dal Corriere economia.
Le banche ritenute più sicure in Italia, per quanto riguarda l’anno 2019, sono:
- Mediolanum;
- Banco Popolare;
- BPER (Banca Popolare dell’Emilia Romagna);
- CREDEM;
- Intesa San Paolo;
- Credito Valtellinese;
- Banca Carige;
- Mediobanca;
- Banca Sella Holding;
- BPM (Banca Popolare di Milano).
In questa guida si è scelto di includere nella lista le prime dieci banche considerate più affidabili, nel primo semestre dell’anno, nel nostro Paese.
Fermo restando che la situazione, per alcuni istituti, ha subito delle evoluzioni importanti nel corso dei mesi successivi (ci si riferisce in particolar modo a Banca Carige), i parametri presi in considerazione per la stesura di tale classifica sono il Cet1, il TIER1 e il TCR.
Abbiamo già visto il significato del Cet1. Qual è quello degli altri due indicatori?
TIER1 e TCR: il loro significato
Secondo gli Accordi di Basilea, che hanno stabilito le linee guida e i requisiti patrimoniali che le banche devono possedere per essere considerate solide e affidabili, devono avere una percentuale totale di patrimonio di base superiore a una percentuale, definita a livello europeo. Il TCR, invece, misura il livello di solidità di un istituto bancario.
Tale valore scaturisce dal rapporto tra il patrimonio di vigilanza e il totale dei crediti che le banche concedono ai clienti, ponderati per l’ordine di rischio. Per l’anno 2019 il tetto minimo del TCR è il 10,5%. Tanto più questa percentuale è alta, quanto più un istituto bancario è ritenuto affidabile e solido. In parole semplici, qual è il significato di questo parametro? In fin dei conti, anche coloro che non masticano correntemente linguaggio e coefficienti finanziari devono essere in grado di comprendere queste sigle.
Il TCR serve a capire se la banca in esame ha liquidità a sufficienza per restituire il denaro depositato dalla clientela. Quindi, niente paura o imbarazzo quando ci si rivolge a una banca per aprire un conto corrente o depositare i risparmi: è consigliabile e sacrosanto informarsi sui principali indicatori sin qui analizzati, poiché sono dati pubblici.
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Marco Fanelli
Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.