Spese eccessive, condizioni sempre in continuo cambiamento (e quasi sempre in peggioramento), nuove leggi introdotte per facilitare le contrattazioni e i cambiamenti, sono questi alcuni dei motivi che spingono a chiudere un conto corrente ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea: quanto tempo ci vuole per chiudere un conto?
Oggi cercheremo di rispondere a questo quesito analizzando tutti gli aspetti che possono influire o rallentare il processo di chiusura e le varie casistiche che si possono presentare.
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Tempistiche di legge
Per legge il conto corrente, bancario o postale che sia, dovrebbe essere chiuso dall’istituto in massimo dodici giorni lavorativi, questo nel rispetto della normativa introdotta per uniformare l’Italia alle direttive europee, che prevede anche sanzioni per chi non le rispetta e un indennizzo per il cliente che è costretto ad attese più lunghe per la cessazione del conto.
Ovviamente però i giorni partono dalla data in cui è presentata la domanda formale e sono state completate tutte le azioni preliminari che, possono fare dunque slittare i giorni di attesa.
Stato del conto
La prima cosa da verificare è lo stato del conto, ovvero, che non sia in saldo negativo e che non vi siano operazioni attive in corso. Se il conto è collegato ad una carta di credito, se sono stati emessi degli assegni, se sul conto è attivo l’addebito delle utenze domestiche o altre forme di prelievo automatico e se sono presenti titoli, i tempi si allungano per permettere di quantificare queste situazioni.
Per esempio, nel caso sia presente una carta di credito si devono attendere trenta giorni dall’ultima transazione eseguita, nel caso di assegni si deve aspettare che il destinatario dell’assegno lo riscuota. Nel caso poi si abbia a che fare con un conto cointestato a firma congiunta, è necessario attendere la firma di entrambi i cointestatari.
Vedi anche chiusura conto corrente cointestato.
Chiusura del conto corrente per successione
Un conto può essere chiuso per passare ad altro istituto ma anche per successione; in questo caso la procedura è leggermente diversa, in quanto alla morte del titolare il conto verrà bloccato. Si dovrà provvedere alla consegna della dichiarazione di successione e sarà necessaria la firma congiunta di tutti gli eredi legittimi.
Eseguiti i conteggi su tutte le operazioni in essere tra il defunto e l’istituto, avuti i documenti ed effettuate le necessarie firme, il conto potrà essere sbloccato e messo a disposizione immediatamente degli eredi.
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Marco Fanelli
Marco Fanelli è un esperto nel settore fintech, con particolare interesse per carte, conti correnti e conti deposito. Con un background come sviluppatore informatico, Marco ha creato uno dei siti più visitati in Italia nel settore finance. Il suo obiettivo principale è fornire guide chiare e dettagliate, risolvere le problematiche annesse all'uso di carte e conti ed offrire recensioni comparative approfondite, rendendo il mondo fintech comprensibile per tutti.